Calamarata con fave e pomodorini

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La Primavera è iniziata, anche se non sembra a Milano, c’è stato un ritorno all’Inverno in questi giorni… con anche qualche fiocco di neve in alcuni posti.

Ma l’orto non è tornato indietro e le fave sono arrivate puntuali. Adoro le fave, il modo più classico per mangiarle, quello che si definisce “la morte sua”, è fave e pecorino, ma perché non fare un sughetto veloce? Vedrete che vi piacerà tanto quanto gli spaghetti con gli agretti (cliccate qui per la ricetta), che sono uno dei miei grandi must di questa stagione.

 

 

 

INGREDIENTI

1 porro piccolo

160g di pomodorini

200g di fave (peso senza baccello)

170g di calamarata

Olio evo

Sale e pepe

Zucchero

Pecorino

 

 

Le indicazioni sono per un sugo per due persone.

Sbucciate e sgranate le fave. Buttate i suoi semi in acqua bollente per 30″ e scolateli. Questo serve per ammorbidire la buccia e sbucciare i semi più velocemente e facilmente piuttosto che da crudi. Basterà fare come un taglietto ad una estremità e poi schiacciate… un po’ come si fa anche con i lupini. Mi raccomando, non saltate il passaggio di spellare i semi perché se li buttate in padella con la pelle rimarranno duri.

In una padella versate dell’olio evo ed il porro tagliato sottilmente. Fatelo appassire, non dovrà bruciacchiarsi. A questo punto versate i semi spellati delle fave. Rigirate insieme per qualche minuto.

Tagliate a metà dei pomodorini e aggiungeteli alle fave, con sale, pepe (abbondante se vi piace) ed un pizzico di zucchero. Fate andare a fuoco medio per circa 8/10 minuti. Il tempo dipende dalla grandezza dei pomodorini che dovranno appassire ma non spappolarsi.

Versate la pasta calamarata in abbondante acqua bollente, aggiungete il sale e cuocete secondo il tempo indicato. Io consiglio sempre un paio di minuti indietro così da finire la cottura saltandola nella padella, ma al tempo stesso mantenerla al dente. Scolate la pasta tenendo da parte un pochino di acqua di cottura. La quantità dipende da quanto tenete indietro la pasta e per quanto tempo quindi è necessario farla risottare. Io di solito la tolgo un paio di minuti prima e mi tengo circa 100ml di acqua, ma vado sempre ad occhio, aggiungendo un pochino di acqua alla volta.

Versate la calamarata nella padella del condimento. Saltate la pasta aggiungendo l’acqua di cottura, pecorino, poi alla fine una macinata di pepe ed un filo di olio evo a crudo. Ci sta bene anche una piccola grattata di scorza di limone, ma io purtroppo non ne avevo in casa

È una ricetta super primaverile… perché no, anche per il pranzo di Pasqua o di Pasquetta.

 

 

 

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